Putin, spunta la presunta figliastra che lavora con i pacifisti
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Putin, spunta la presunta figliastra: lo scandalo per il lavoro con i pacifisti

Vladimir Putin

L’indiscrezione sulla presunta figliastra di Vladimir Putin che lavora in una galleria d’arte pacifista a Parigi: esplode lo scandalo.

L’artista russa in esilio Nastya Rodionova ha sollevato un caso: secondo quanto ha denunciato pubblicamente, una giovane donna identificata come Elizaveta Rudnova – manager di due gallerie parigine – sarebbe in realtà Elizaveta Vladimirovna Krivonogikh, presunta figliastra del presidente russo Vladimir Putin. La questione ha immediatamente suscitato indignazione e polemiche, mentre Trump e Musk continuano il loro scontro.

Vladimir Putin

La presunta figliastra di Putin: l’indiscrezione di un’artista russa in esilio

Nastya Rodionova ha reso noto il caso attraverso il suo profilo Facebook, come riportato da Il Tempo, dove ha scritto di aver “sentito delle voci” sull’identità reale di “Liza“, la manager che gestisce l’associazione “L“, a cui fanno capo le gallerie Studio Albatros e L Gallery di Parigi.

Incuriosita dalle indiscrezioni, l’artista russa in esilio ha raccontato di aver incontrato Dmitrij Dolinskij, presidente dell’associazione. Quest’ultimo le avrebbe confermato che la manager in questione si chiama Elizaveta Rudnova.

Secondo l’artista, questo nome potrebbe nascondere la vera identità della giovane: Elizaveta Vladimirovna Krivonogikh, nata nel 2003, figlia – secondo un’inchiesta del media indipendente russo Proekt del 2020 – della relazione tra Vladimir Putin e Svetlana Krivonogikh, una donna inizialmente governante e oggi ricca azionista e proprietaria di immobili. Il patrimonio della famiglia Krivonogikh sarebbe stato notevolmente incrementato grazie a un “misterioso benefattore“.

La polemica sulla professione della presunta figliastra

Il punto centrale della denuncia non riguarda solo la questione identitaria, ma soprattutto la coerenza del ruolo svolto da Rudnova/Krivonogikh. Secondo Nastya Rodionova, la giovane lavora per gallerie che espongono artisti apertamente schierati contro la guerra, “alcuni dei quali persino ucraini

Questa presenza, a suo avviso, rappresenta un conflitto inaccettabile: “Nel mezzo di una guerra, un conflitto fra chi proviene da una famiglia di persone che hanno tratto beneficio dal regime e le vittime di questo regime è inaccettabile“.

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ultimo aggiornamento: 6 Giugno 2025 17:48

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